Formazione

L’ospedale arriva in sole trenta ore

In provincia d’Isernia parte la realizzazione di un centro di terapia chirurgica all’avanguardia che porrà fine ai viaggi all’estero e alle lunghe attese.(di Orsola Barina)

di Redazione

Le speranze affidate da milioni di cittadini italiani alle raccolte di fondi di beneficenza per la ricerca e l?assistenza si traducono in tempi rapidissimi in realtà. Lo dimostra il Centro per la terapia chirurgica dell?epilessia che sorgerà a Pozzilli, in provincia di Isernia, di cui sono state avviate proprio in questi giorni le prime fasi di realizzazione.
Grazie alla maratona televisiva per la solidarietà ?Trenta ore per la vita? edizione 1997, presentata sulle reti Mediaset alla fine dello scorso settembre, sarà possibile coprire dal 30 al 40 per cento del costo complessivo del progetto, pari a 6-8 miliardi, mentre per la parte restante ci sarà un intervento del ministero della Università e della ricerca scientifica nell?ambito degli aiuti per le aree tecnologicamente depresse.
Il nuovo centro verrà infatti installato presso l?Istituto scientifico Neuromed di Pozzilli, che già possiede le strutture base, cioè i reparti di Neurologia e Neurofisiologia, la Neurochirurgia e il servizio di Neuroradiologia. L?istituto è riconosciuto dal ministero della Sanità e ha una convenzione con l?Università La Sapienza di Roma.
Il progetto del centro è stato presentato dalla Forep, un?associazione che dall?89 raccoglie fondi per la ricerca scientifica nel campo dell?epilessia e nasce dall?esigenza di curare quei pazienti refrattari a qualsiasi terapia medica, oltre 100 mila, per i quali si tenta, dopo attente valutazioni, la risoluzione chirurgica. I primi giorni di settembre, in concomitanza con ?Trenta ore per la vita?, l?associazione ha presentato inoltre un volume dal titolo ?Epilessia. Notizie per decifrare l?universo della crisi? il cui ricavato sarà utilizzato per finanziare la ricerca. Il presidente della Forep è il professor Mario Manfredi, del dipartimento di Scienze neurologiche della Sapienza di Roma che si occuperà anche del coordinamento del progetto.
Professor Manfredi, quanto tempo ci vorrà per la realizzazione del centro?
«Sono state già ordinate le prime apparecchiature e contiamo di terminare entro sei mesi. Per quanto riguarda i locali si tratta di installare un prefabbricato nel contesto dell?Istituto Neuromed».
Che significato riveste la presenza di un centro del genere nel Centro-Sud?
«Prima di tutto di ridurre i cosiddetti viaggi della speranza verso l?unico centro italiano di terapia chirurgica dell?epilessia, al Niguarda di Milano, le cui liste di attesa hanno superato ormai i due anni, o verso la Francia e gli Stati Uniti. Non bisogna dimenticare poi la possibilità di studiare e quindi aumentare le conoscenze sulla malattia e sui meccanismi cerebrali lavorando in una struttura altamente specializzata».
Ma il centro di Pozzilli avrà soprattutto ritorni positivi sui singoli pazienti, anche quelli che non verranno avviati alla terapia chirurgica, perché saranno attentamente monitorati e ?ripuliti? dei tanti farmaci accumulati nel corso delle lunghe cure e dotati di un bagaglio di conoscenze sulla propria malattia tale da renderla più facilmente gestibile.

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